Restaurata edicola del Cristo porta Croce sulla provinciale a Crosio

Grazie alla Famiglia Belli fu Gino, uno dei pionieri dell'industria crosiana, che diede lustro e lavoro al paese di Crosio della Valle creando la ditta Rafitex, dove almeno un membro di quasi ogni famiglia di Crosio (e non solo) ha lavorato, abbiamo inaugurato Sabato 14, proprio il giorno dell'esaltazione della Croce, l'edicola dedicata al Cristo porta Croce.

Questa bell'edicola che tutti abbiamo visto, e forse mai guardato, sorge adiacente alla stazione di servizio Eni a Crosio. Per mano del Restauratore Nicora, che ha partecipato all'inaugurazione e ci ha illustrato le fasi del lavoro di ripristino dell'affresco, e dello studio effettuato con la supervisione della sovrintendenza alle belle arti, è stato riscoperto questo segno dell'antica devozione del paese, che non doveva rimanere nell'oblio.

Riportato all'antico splendore, di seguito un piccolo reportage fotografico con le immagini della presentazione e della benedizione dell'icona.

Ancora vanno i ringraziamenti alla famiglia Belli, il cui progenio Sig. Gino - Ginetto per tutti i crosiani oltre gli "anta" - che da Legnano negli anni '50 si recava a Crosio in bicicletta, ha partecipato con la prima donazione per la realizzazione del salone dell'oratorio ed è sempre stato fedele e presente ad ogni iniziativa della nostra piccola comunità. Ora , per mano dei nipoti, ancora, con questa bella iniziativa, dinanzi alla sede storica della sua azienda.

 

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L'edicola come si presenta oggi dopo il restauro.

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Dal di la' della strada il Cristo porta la Sua croce... Le persone attendono don Renato per l'inaugurazione

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ecco, arriva don Renato ed il sindaco, Marco Bortolussi. Alla sinistra il Sig.Nicora, l'artista restauratore.

 

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Ecco, a destra del Padre, sotto la croce i poteri materiali e spirituali: il sindaco e il rev. Zangirolami. A sinistra il popolo che ascolta.

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Il Rev. don Renato Zangirolami sta illustrando tutta la storia dell'edicola. A sinistra il Sig. Nicora ammira la sua opera.

Sotto, la sequenza del dies irae di Tommaso da Celano e la targa alla memoria sel Sig. Gino

Recordàre, Iesu pìe,
Quod sum càusa tuae vìae,
Ne me perdas illa dìe.


Ti rammenta, buon Gesù,
Onde allor abbi a salvarne
Dall'eterna schiavitù.

 

(traduzione semipoetica don Giuseppe Riva, coi Tipi di Antonio Valentini e C., Manuale di Filotea, ed.ne decimaterza (riveduta e aumentata), Milano, Libraio Serafino Maiocchi, Contrada de' Profumieri n. 3219, Agosto 1860, pp. 80, 86, 87 di 940)

 

 

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La preghiera tutti insieme, e poi ...............

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La benedizione.

 

 

Ora, quando passerete per Crosio, saprete dove rivolgere lo sguardo per una piccola preghiera.

Il Cristo con la sua Croce è lì da tanti tanti anni e ha visto passare davanti a Lui tutti noi, anche se non ci siamo accorti della Sua presenza.

 

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